Il pensiero di Micaela Romanini, Founder di Women in Games Italia, pubblicato nei suoi canali social

Donne e Gaming, M. Romanini: “Non possiamo accontentarci”

Condividiamo volentieri il pensiero di Micaela Romanini, Founder di Women in Games Italia, pubblicato nei suoi canali social. La sua è una riflessione sul fatto che le donne vengano ancora oggi sistematicamente escluse da numerose occasioni di rappresentanza nel settore del gaming e della tecnologia.

La situazione

La founder di WIG Italia afferma che: “È davvero sconvolgente constatare come, nel 2024, le donne vengano ancora sistematicamente escluse da numerose occasioni di rappresentanza nel settore del gaming e della tecnologia. Nonostante i progressi fatti, ci troviamo ancora di fronte a situazioni in cui, in conferenze, eventi e panel di rilievo, la totalità degli invitati e degli esperti chiamati a intervenire sono uomini. Le donne, quando sono coinvolte, vengono spesso limitate a panel tematici dedicati, magari in occasione della Giornata Internazionale della Donna o del lancio di un titolo specifico con protagoniste femminili“.

Presenza non accettabile

E continua: “Questo tipo di presenza simbolica non è accettabile. Non possiamo accontentarci di essere chiamate a parlare solo quando il tema è le donne nel gaming o altre questioni che, pur essendo importanti, finiscono per ghettizzarci in uno spazio predefinito e limitato. Le donne devono essere parte delle conversazioni principali, devono essere invitate come esperte e leader per parlare di creatività, tecnologia, innovazione e business, non solo in un contesto legato al genere“.

Equità e inclusione nel gaming

Romanini conferma che : “Se vogliamo davvero parlare di equità e inclusione, è necessario agire in modo molto più deciso e concreto. Servono campagne strutturate e a lungo termine, servono politiche aziendali serie e trasparenti che promuovano la parità di accesso, di visibilità e di opportunità.

Non è sufficiente inserire una donna qua e là nei panel per rispettare una quota. È fondamentale riconoscere e valorizzare le competenze, la professionalità e l’esperienza delle donne in ogni aspetto dell’industria. Dalle decisioni strategiche all’innovazione tecnologica, dalla leadership alla creatività.

In un settore come quello del gaming, che ha un impatto globale e coinvolge milioni di persone, è impensabile non ascoltare tutte le voci. Le donne hanno dato, e continuano a dare, contributi enormi in termini di innovazione, sviluppo e creatività. Devono essere messe nella posizione di influenzare attivamente il futuro dell’industria
“.

Fare la differenza

Infine conclude la riflessione affermando che: “Non si può parlare di innovazione e crescita senza includere le donne come parte integrante di questo processo. È tempo di un cambiamento reale e sistemico. Non possiamo permettere che la diversità sia solo un tema di marketing o una tendenza temporanea. Abbiamo bisogno di un’industria che sia davvero inclusiva, in cui le donne abbiano lo spazio e l’opportunità di fare la differenza, non come una concessione, ma perché il loro contributo è essenziale“.

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