gli scacchi. Ma possono davvero essere considerati un Esport?

Gli scacchi sono Esports?

Negli ultimi anni, il mondo degli Esports ha conosciuto un’espansione senza precedenti, includendo discipline che spaziano dagli sparatutto in prima persona ai giochi di strategia in tempo reale. Tra i titoli che hanno trovato spazio nel panorama competitivo, uno su tutti desta particolare attenzione: gli scacchi. Ma possono davvero essere considerati un Esport?

La questione

Gli Esports, per definizione, sono competizioni di videogiochi organizzate a livello professionale, con giocatori che si sfidano in ambienti digitali. Sebbene gli scacchi abbiano una storia millenaria e siano tradizionalmente considerati uno sport della mente, il loro spostamento sulle piattaforme online ha generato un nuovo modo di fruizione del gioco, portando molti a inserirli nel contesto degli Esports.

Le ragioni

Grazie a siti come Chess.com, gli scacchi hanno trovato un nuovo palcoscenico virtuale, con tornei seguiti da milioni di spettatori in streaming su Twitch e YouTube. Molti giocatori professionisti guadagnano attraverso sponsorizzazioni, premi in denaro e contenuti digitali, esattamente come accade negli Esports tradizionali. Inoltre molti campioni di scacchi collaborano già con organizzazioni Esports, creando connessioni tra i due mondi.

Le obiezioni

A differenza degli Esports più classici, gli scacchi non richiedono l’uso di un motore grafico complesso né abilità legate ai riflessi e alla coordinazione. Gli scacchi hanno sempre avuto una dimensione offline e la loro transizione digitale non cambia la natura fondamentale del gioco. Inoltre, sebbene esista un forte seguito online, gli scacchi restano in parte distanti dalla cultura Esports tradizionale.

Gli Scacchi alla Esports World Cup

Mentre si riflette sul connubio Esports e Scacchi, nei mesi scorsi è stata annunciato che la versione online sarà alla Coppa del Mondo di Esports la prossima estate. Forse non tutti sanno che più di 11 milioni di persone giocano a scacchi online ogni giorno. È stato lo sport in più rapida crescita su Internet per anni, alimentato da un fiorente ecosistema digitale, parliamo di un gioco che esiste da 1.500 anni.

Lo stesso Ralf Reichter CEO of Esports World Cup Foundation ha avvallato il tutto: “Stiamo assistendo all’impatto di questa partnership in tempo reale. Gli scacchi saranno al fianco di competizioni del calibro di VALORANT, Call of Duty, Apex Legends e Dota 2 per un totale di 25 titoli su cui competere. In una sola settimana, sette dei dieci migliori giocatori di scacchi del mondo hanno firmato con club professionisti di Esport. I primi a muoversi includono Team Falcons, Team Liquid, Gen.G e Navi“.

Gli ultimi ingaggi

Gli scacchi non sono più solo una partita di regine e re, sono un gioco da club di Esport che vogliono accaparrarsi i migliori player al mondo. Al prossimo mondiale vedremo il numero 1 al mondo Magnus Carlsen e il numero 4 al mondo Fabiano Caruana giocare per il Team Liquid. Quest’ultimo partirà favorito nella logica del successo finale.

Il numero 2 al mondo Hikaru Nakamura ha firmato con il Team Falcons, il numero 5 Arjun Erigaisi con Gen.G Esports, Nodirbek Abdusattorov con Natus Vincere, Wei Yi con Weibo e il numero 10 Ian Nepomniachtchi con Aurora. Restano ancora liberi da team il numero 3 al mondo Gukesh Dommaraju, e molti altri della top ten globale. Curiosità per Daniele Vocaturo player 169esimo al mondo e primo italiano nella classifica oltre a Francesco Sonis player numero 250 al mondo se sceglieranno un team e affronteranno la manifestazione versione Esports.

Foto di Hassan Pasha su Unsplash

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